lunedì 29 aprile 2013

E se il vice-Pirlo fosse già in casa?

Nonostante la Juventus continui a vincere, i giornalisti preferiscono sollevare una questione: chi sarà il vice-Pirlo?

Sembra quasi che non si veda l'ora di dichiarare conclusa la carriera di Pirlo. Alcuni fatti, però, sono veri: l'età avanza, comincia a soffrire il pressing ed in alcune partite non è apparso brillante. Questo è fisiologico per un giocatore chiamato a dover giocare ad alti livelli tante partite durante l'anno.

I critici, però, dimenticano che Pirlo è un punto fermo della Nazionale di Prandelli ed è il faro della Juventus. Conte ha dovuto rivedere le sue idee per far rendere al meglio l'ex Milan e questo non può essere trascurato.

Si fa il nome di Verratti: juventino dichiarato, è un giocatore giovane e di grande talento, sarebbe un perfetto erede, forse l'unico in circolazione con quel tipo di gioco. Tuttavia Verratti ha un ingaggio importante ed un costo del cartellino non indifferente. Ha conquistato tutti a Parigi e difficilmente il PSG lo svenderà. La Juve è stata beffata proprio nella scorsa sessione estiva di calcio mercato dai francesi. Purtroppo, in un periodo di crisi come questa, davanti al potere monetario degli sceicchi non ci può opporre.

I media spingono per questa trattativa ma la domanda è la seguente: è necessario?

Ricordiamoci che la Juventus ha un piccolo patrimonio: Luca Marrone. Classe '90, è un punto di riferimento della Nazionale Under 21 ed in questa stagione Conte gli ha ritagliato un ruolo importante da vice-Bonucci, proprio per la sua capacità di impostare, sempre sostituito in maniera egregia. Luca ha un fisico importante e piedi educati. Può crescere ancora tanto e con un pò di fiducia può ripercorrere le orme di Marchisio. Il futuro di questa Juve inizia anche da lui.

Anche Pogba è stato provato in regia. I piedi sono precisi ma l'impressione è che Conte lo veda più come mezz'ala. Tuttavia non ha mai sfigurato e la sua crescita esponenziale come giocatore non esclude che possa migliorare in regia.

Siccome i Pirlo non nascono tutti i giorni, è anche plausibile che la Juventus cambi modo di giocare passando, per esempio, ad un centrocampo a 4 (il fatto che Marotta stia cercando degli esterni non è da trascurare).

Di fronte alla crisi, è necessario investire un pò più sui giovani e fare investimenti oculati. Spesso, in casa propria non ci si accorge di avere dei potenziali campioni. Marrone è il futuro, più fiducia per lui!

Un saluto bianconero

domenica 28 aprile 2013

Toro matato, Juve inarrestabile

Sotto un diluvio, è andato in scena il Derby della Mole. Tralasciando i fatti deprecabili pre-gara(putroppo prevedibili), i bianconeri si sono imposti sui cugini granata con il punteggio di 2-0. La Juventus conquista i 3punti e ora vede il traguardo lì, lo sente, lo vede, riesce a sentire l'odore del tricolore.

Una partita abbastanza chiusa. Ventura sacrifica Meggiorini in marcatura su Pirlo, scelta che si rivela sbagliata: l'attaccante granata non è ubicuo, l'ossigeno non è eterno e la manovra offensiva del Torino ne risente. Nel primo tempo, occasioni per Vucinic e Pogba che sprecano. La Juve tiene le redini del gioco e rischia soltanto su un tiro di Santana, il migliore dei suoi, ben respinto da Buffon.

Il secondo tempo inizia e le energie cominciano a venir meno, i cartellini gialli cominciano a sventolare e i nervi cominciano a saltare. Il Toro si limita a spezzare la manovra, anche in maniera dura e (fin troppo) aggressiva. Nei minuti finali, si accende la gara: Bonucci trattiene Jonathas in area (la moviola evidenzia il fuorigioco dell'attaccante, proteste inutili), l'arbitro lascia correre. Nell'azione successiva, doppia trattenuta in area dei difensori granata: anche qui, l'arbitro non fischia. Pogba spreca da pochi metri un delizioso assist di Asamoah. A pochi minuti dal termine, Vidal insacca con un tiro bello e preciso. Nell'esultanza della squadra traspare la consapevolezza della propria forza, una gioia dal sapore di Scudetto. La partita diventa nervosa: Glik viene espulso per doppia ammonizione. Nei minuti di recupero, sponda di un giocatore juventino e Marchisio insacca. La festa inizia.

Il migliore è Pogba che si impone di fisico in ogni intervento. Un gran giocatore scoperto da Marotta e Paratici. Pulito in ogni intervento, recupera e fa ripartire l'azione, dribbling e tanta qualità, peccato per il tap-in mancato.

L'obiettivo è distante ormai 1punto. I commenti sono superflui. Il Torino si è dovuto arrendere e ora si trova con l'ansia di dover mettere al sicuro la salvezza.

La festa è pronta, lo scenario sembra essere il 5 maggio allo Juventus Stadium: goduria pura.

Un saluto bianconero
#finoallafine

sabato 27 aprile 2013

E Derby sia!

Domenica 28 aprile, h15.00, Stadio Olimpico di Torino.

I tifosi ormai conoscono alla perfezione le coordinate del match. Non è una partita come le altre: il Torino ha conquistato 1 punto nelle ultime 4 partite, troppo pochi per il gioco espresso dagli uomini di Ventura, mentre la Juventus è reduce da un filotto di partite vinte consistente.

Chi pensa che questo derby non abbia importanza, cade in errore. Il Toro ha bisogno di punti per raggiungere la salvezza matematica mentre la Juve ha bisogno di qualche punticino
per raggiungere il titolo di Campione d'Italia. Inutile dire che questa è una di quelle partite da vincere, le motivazioni vengono da sè. Un altro fattore da tener conto è l'orgoglio: i tifosi granata non potrebbero sopportare un'altra sconfitta in casa propria contro l'odiata Vecchia Signora. Ricordiamoci che, se il Napoli non vince (difficilissimo), la Juventus potrebbe festeggiare il tricolore nelle mura nemica. Questo sarebbe un vero e proprio incubo per loro, non per i bianconeri.

Conte sembra intenzionato a riproporre il 3-5-1-1 mentre Ventura schiererà il collaudato 4-2-4. I moduli sembrano suggerire che i granata proveranno l'affondo allargando sulle fasce e servendo i rapidi attaccanti, come sempre. Da sottolineare come Ventura cambi sempre gli esterni e gli attaccanti a partita in corso per dare freschezza al suo gioco dispendioso. Conte, invece, proporrà un folto centrocampo per contrastare le avanzate granata, recuperare palla e dettare gioco.

Gli uomini che possono decidere la gara sono molteplici. Tra le fila granata, si potrebbe notare Cerci, micidiale ultimamente: se riesce a saltare l'uomo, può creare difficoltà. Tra i bianconeri, gli uomini decisivi sono sempre un punto di domanda. Marchisio è uno di quelli cresciuto a pane e Juventus, per lui, le motivazioni sono doppie rispetto agli altri, chissà se ci regalerà una partita di inserimenti mortiferi? Vidal è apparso in grande condizione, non è da escludere tra i migliori in campo. Se la partita non si sblocca, occhio a Pogba, Giaccherini e Giovinco. Il primo potrebbe pescare il jolly con un tiro dei suoi. Il secondo potrebbe sfruttare la sua velocità e spezzare un'eventuale monotonia della gara. Il terzo potrebbe entrare a partita in corso e farsi valere per molteplici cause: come Marchisio, sente moltissimo il Derby e ha voglia di riscattarsi dato il suo ultimo periodo sfortunato.

L'auspicio è che sia una partita divertente e corretta sotto tutti i punti di vista. Un augurio per un buon Derby e vinca la Juv...ehm... Il migliore.

#finoallafine

mercoledì 24 aprile 2013

Alonso? Uno da Juve!

Oggi parlerò di un personaggio di sport che apparentemente potrebbe non c'entrare nulla col mondo Juventus, ma non è così.

Come più volte detto, la rinascita juventina è coincisa con il cambio di mentalità: l'unico obiettivo deve essere la vittoria. E chi meglio di Fernando Alonso incarna questa filosofia?

La frase di Boniperti, durante la cerimonia di inaugurazione dello Juventus Stadium ("Vincere non è importante ma è l'unica cosa che conta!"), sembra essere calzante anche per Alonso.

Il pilota della Ferrari, durante le prime stagioni nella scuderia di Maranello, ha dovuto fare i conti con una macchina non all'altezza del suo talento di guida. Grazie al suo desiderio di vittoria, al suo stile di guida sempre al limite è riuscito a piazzare risultati incredibili. La vittoria del titolo mondiale non è ancora arrivata ma è questione di tempo. La sua scuderia è impegnata a fornirgli una macchina che sia all'altezza di un campione come lui. Questa descrizione è simile alla situazione della Juve: Conte, come Alonso, con una squadra de-motivata, come la Ferrari, è riuscito a tirare fuori il massimo.

Alonso non si risparmia mai, fuori e dentro la pista. Si allena duramente per essere sempre al 100% e per migliorarsi sempre. Il lavoro paga sempre. Anche negli sbagli che fa, a volte, in gara si vede che, dietro, c'era la voglia di condurre la gara, la vittoria. Come la Juventus!

Che dire... Alonso è uno da Juve!

Un saluto bianconero.




martedì 23 aprile 2013

Ibrahimovic: tra sogno e realtà

Ibra-Juve: i titoloni si sprecano sui giornali ed i giornalisti si divertono nell'alimentare sempre più la notizia. Sono arrivate le prime dichiarazioni di Raiola e Ibrahimovic che hanno dato il loro benestare per la trattativa.

C'è chi sostiene che il cambio di modulo sia una prova generale per l'arrivo di Ibrahimovic. Dal mio punto di vista, è un abbaglio. Perchè Conte dovrebbe lasciare Vucinic in panchina dopo 2 anni da titolare inamovibile? E Giovinco che ruolo avrebbe? Ricordiamoci che la Juventus ha già acquistato Llorente per l'anno prossimo e di certo non verrebbe alla Juve per fare panchina. Il 3-5-1-1 è stato scelto, secondo me, per dare minuti a Pogba vista la sua esplosione ed il sistema a 6 centrocampisti verrà accantonato poichè, con questo modulo, la Juve tende più a distruggere il gioco piuttosto che crearlo.

Andiamo ad analizzare i pro e  i contro della trattativa Ibrahimovic.

Perchè acquistarlo? Non giriamoci intorno, Zlatan è il tipo di giocatore che manca alla Juventus, quello che fa la differenza in attacco. Ibra è un vero top player. Il costo del cartellino è "abbordabile" e chi dice che è troppo vecchio, forse, si dimentica che la rinascita bianconera è iniziata grazie a Pirlo. Conosce l'ambiente juventino ed il campionato italiano. Oltre alla sua fisicità imponente e ai suoi colpi di classe, Ibra sarebbe utilissimo nella manovra bianconera: ama duettare con i centrocampisti ed è propenso a far partire la manovra. Vidal e Marchisio potrebbero fare stagioni importanti dal punto di vista realizzativo.

Perchè non acquistarlo? Ibra potrebbe non integrarsi in una squadra che fa del gruppo la sua forza (la sua esperienza al Barcellona fa riflettere). Zlatan è abituato a sentirsi il re e potrebbe rovinare lo spogliatoio. Ricordiamoci che in ogni suo trasferimento, Ibra ci ha sempre guadagnato e sicuramente non accetterebbe di ridursi l'ingaggio.

Nedved spinge, Marotta frena. L'impressione è che questa trattativa sia destinata a rimanere una suggestione (vedi i vari Robben, Van Persie, ecc.). Con Raiola tutto può succedere però il problema dell'ingaggio è insormontabile: il tetto salariale fissato dalla Juventus è molto più basso di quanto percepisce lo svedese al PSG.

Certo che.. Se si dimezzasse l'ingaggio...

lunedì 22 aprile 2013

Dov'è finito Isla?

Acquistato nella sessione estiva di calciomercato, Isla non è riuscito a trovare spazio nella Juventus che si appresta a vincere il campionato 2012/2013.

Isla e Asamoah sono stati i primi colpi di mercato della banda Marotta e Paratici, strappati in fretta e furia dalla concorrenza dell'Inter. L'impressione, fin da subito, era quella di una doppia operazione decisiva per il salto di qualità. Asamoah è riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista assoluto sulla corsia sinistra mentre Isla non è riuscito a "sfondare".

Isla è un calciatore molto duttile in grado di giocare come terzino destro, mediano nei 3 di centrocampo ed esterno in un centrocampo a 5 (Sulla carta, uno di quei giocatori che piacciono tanto ad Antonio Conte). Complice un grave infortunio al ginocchio, Mauricio ha dovuto saltare la prima parte di campionato. Al rientro, non è apparso in grande spolvero, lontano da quel giocatore che correva instancabilmente sulla fascia destra.

In un ipotetico disegno tattico, Isla e Asamoah avrebbero dovuto dare il cambio a Marchisio e Vidal tuttavia l'esplosione di Pogba e la scoperta di Asamoah come esterno sinistro hanno cambiato i piani. Isla ha collezionato poche presenze in cui non ha pienamente convinto.

Isla è dotato di corsa e propenso a puntare l'uomo per poi servire l'attaccante: sarebbe perfetto per sostituire Lichtsteiner. Eppure Conte preferisce un Padoin che si limita sempre a fare il compitino senza strafare, cercando sempre la giocata semplice. Conte punta molto sugli esterni ai quali chiede di stare alti e puntare l'uomo, cosa che Padoin non fa mai.

Perchè preferisce Padoin? Perchè non provare Isla? Ci sono stati degli screzi?

 Il ragazzo ha bisogno di minuti per il rodaggio e ha bisogno di un carico di fiducia. In quest'ultima parte di campionato, suggerirei di provarlo buttandolo nella mischia in modo più continuo.

Isla ha le potenzialità del campione. Con un pizzico di fiducia di allenatore e tifosi, la Juventus potrebbe ritrovarsi un'arma in più in vista della prossima stagione.

Tentar non nuoce.
Un saluto bianconero

domenica 21 aprile 2013

Vittoria con vista Scudetto

Allo Juventus Stadium va in scena una partita dalle poche emozioni. Il sistema di gioco imposto da Mister Conte imbriglia il gioco milanista che non riesce a concludere in maniera pericolosa verso la porta di Buffon per tutto l'arco dei 90 minuti.

Il Milan era chiamato a rispondere all'ennesima vittoria della Fiorentina mentre la Juventus doveva vendicare la sconfitta dell'andata. Il terzo posto del Milan non è più così sicuro, la Fiorentina vede la zona Champions e l'attuale momento rossonero fa ben sperare i Viola.

Un anno fa, Juventus e Milan davano vita ad uno scontro palpitante per il tricolore mentre quella di stasera sembrava una partita amichevole. Tra uno sbadiglio e l'altro, si possono notare alcuni tiri di Ambrosini che si spengono sui cartelloni pubblicitari, intimorendo soltanto i fotografi appostati sul luogo. La partita è imbrigliata: i 4 centrocampisti bianconeri chiudono ogni linea di passaggio milanista. Il possesso palla è sterile e lento.

Basta un episodio alla Juventus: Amelia stende Asamoah in area, è rigore. Vidal va sul dischetto e insacca senza pietà. Rigore perfetto che finisce la sua corsa sotto l'incrocio. Il Milan non reagisce e la partita è sostanzialmente chiusa.


Non si riesce a trovare un migliore o un peggiore fra gli uomini di Conte. La Juventus ha fatto una prestazione di squadra, sempre compatta sia nel difendere che nell'attaccare (si notino 10 uomini dietro la metacampo per difendere e ripartire).

La Juventus è sempre più vicina all'obiettivo. 3 punti guadagnati con intelligenza, conducendo una gara attenta senza stra-fare. Forse Conte aveva studiato la partita in questo modo: se la Juventus avesse avuto la frenesia di trovare subito il vantaggio, sarebbe potuta andare "fuori-giri" e patire i contropiedi condotti dai veloci attaccanti milanisti.

Un applauso ai bianconeri, altra vittoria, altra vendetta, altri punti. La scorsa settimana, il tifoso juventino aveva messo in ghiaccio lo champagne ed ora può cominciare a tirare fuori i calici del servizio buono.

Un saluto
#finoallafine

mercoledì 17 aprile 2013

Chiellini: l'umiltà del vincente nella vita e nello sport

Durante un convegno, il cui titolo era “Il mondo che cambia e i valori che contano”, promosso da Aic e Tosetti Value, tenutosi ieri alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Torino, è intervenuto Chiellini.

Gli argomenti toccati sono stati molteplici e interessanti: si è cominciato esaminando i dati più significativi della crisi che ha attanagliato l'Italia negli ultimi anni per poi dare consigli a proposito della gestione del proprio patrimonio. Essendo presente anche il presidente dell'AIC Damiano Tommasi, è stato inevitabile parlare anche di come lo sport, in particolare il calcio, debba avere un stretto legame con la cultura.

Ogni calciatore affermato non deve poter pensare che il suo stipendio possa mantenerlo anche una volta smessa l'attività agonistica: da qui l'esigenza di prepararsi un futuro.

Chiellini, laureato in Economia, è un esempio di come un professionista debba avere sempre il pieno controllo di ciò che fa e ciò che andrà a fare. Raccontando la sua esperienza personale, traspare l'umiltà di questo ragazzo che, nonostante abbia cominciato a guadagnare fin dall'età di 21 anni, a continuato ad impegnarsi anche negli studi per preparare il proprio futuro. Una persona con un patrimonio alto potrebbe essere ingolosita da investimenti folli, invece Giorgio sostiene che nella vita bisogna affidarsi ad esperti di fiducia (private banker) ma essendo consci di ciò che si sta facendo: "Scelte condivise" dice lui. Giorgio non nasconde che il suo desiderio sia quello, una volta smessa la carriera, di entrare a far parte della classe dirigenziale della Juventus, infatti sta procedendo negli studi per conseguire una laurea magistrale.

Chiellini è un esempio di umiltà e mentalità vincente. Si esprime da anni ad altissimi livelli senza trascurare un eventuale futuro al quale si prepara andando avanti negli studi sfatando il tabù che i calciatori siano tutti ignoranti.

A margine della conferenza non sono mancati siparietti divertenti come quando il direttore dell'Università ha chiesto a Giorgio di dare un contributo affinchè l'Italia possa battere il Brasile nel mondiale 2014 in cambio di un'agevolazione negli esami.

" é più facile marcare Robben o passare Macroeconomia?"
" Robben è difficile da marcare, ma è sempre più facile giocarci contro che passare un esame di Macroeconomia"

Chiellini è un esempio per tutti: in campo da sempre il massimo, è uno dei migliori difensori al mondo, simpatico, disponibile, dedito allo sport con un occhio al proprio futuro nel mondo del lavoro extra-calcio.


martedì 16 aprile 2013

3 punti dal sapore di Scudetto

Marchetti, questa volta, non può nulla di fronte all'impeto bianconero. La Juventus liquida la pratica Lazio con una facilità sorprendente mettendo in cantina altri 3 punti che valgono l'allungo sul Napoli, ora a -11 a 6 giornate dal termine.

Un primo tempo a senso unico. Gli uomini di Conte dimostrano nettamente la propria superiorità di fronte ad una Lazio disorientata e incapace di fare un pressing degno di nota. La poca lucidità si vede anche nell'occasione del rigore: Cana atterra ingenuamente in area un Vucinic straripante. Vidal dal dischetto non sbaglia ed è subito festa. L'occasione di riaprire la gara capita sui piedi dello stesso Cana che liscia clamorosamente, ma la Juve non si intimorisce: puntuale inserimento di Arturo e 2-0. La Juve corre, pressa, allarga sulle fasce in velocità e sfiora più volte il colpo del KO. Una sola squadra in campo.


Nel secondo tempo, Petkovic inserisce Kozak a sostenere un Klose che pare una copia sbiadita del giocatore visto a inizio stagione: le occasioni per la Lazio ci sono ma non vengono sfruttate. Marchisio, allegerito da compiti di copertura, è frizzante fra le linee e sguscia fra i difensori ma è poco lucido quando si tratta di concludere. La Juve amministra fino al triplice fischio.

A fine partita, spazio all'applauso di Buffon ai tifosi laziali a testimonianza (come se ce ne fosse bisogno) che Gigi è un campione:chi gli da rispetto è ricambiato. Umiltà.

Incredibile la facilità con cui la Juve sia riuscita a portare a casa i 3 punti in un campo difficile e con una squadra sempre ai vertici fino a poco tempo fà.

Migliore: VIDAL, è lui il migliore non solo per i 2goal: corre, copre, si inserisce e anche quando si fa ammonire per un brutto fallo si intravede lo spirito guerriero di questo giocatore, pronto sempre a combattere al massimo col coltello fra i denti
Peggiore: PELUSO, se proprio bisogna trovare una nota stonata è lui il "peggiore":attento in copertura ma, quando si trova col pallone tra i piedi, sbaglia praticamente tutti gli appoggi in modo grossolano e grottesco.

La Juve è sempre cauta (giustamente) quando si parla di Scudetto ma nel cuore dei giocatori c'è la consapevolezza che nessuno ormai può portaglielo via. Mancano 6 partite e nessuno sembra in grado di affrontare i bianconeri. Ogni tifoso sta già pensando alla festa.

Lo champagne è già in ghiaccio.

Un saluto bianconero
#finoallafine

lunedì 15 aprile 2013

Obiettivo riscatto e allungo

Alle 20.45 la Juventus di Antonio Conte scenderà allo stadio Olimpico di Roma dopo l'eliminazione dalla Champions League.

In settimana sono piovute critiche per i bianconeri dopo il tonfo in Europa che ha evidenziato come il calcio italiano sia ancora indietro rispetto agli altri campionati. Spesso ci si dimentica che questa squadra è reduce da campionati disastrosi ed in brevissimo tempo è riuscita a fare cose straordinarie sia in Italia che in Europa, tuttavia è regola di ogni "buon" giornalista sparare a zero su una squadra mediatica (e antipatica) come la Juventus. Ma come si fa a criticare una squadra per una sconfitta contro una big del calcio europep che ha il lusso di poter ritenere Robben una riserva? Vincere con un distacco abissale il campionato a metà aprile è da considerarsi da squadra normale?

Con un pò di fortuna sugli episodi, forse, la Juventus avrebbe potuto giocarsela fino alla fine anche contro il Bayer Monaco tuttavia è giusto che a prevalere siano i più forti e loro, al momento, lo sono.

I bianconeri, smaltite le scorie di coppa, sono chiamati al riscatto e la partita con la Lazio è l'occasione per un ulteriore allungo sulle inseguitrici (anche se non si è ancora capito chi possano essere) che rallentano sempre più. Conte si affida ai suoi "titolarissimi" optando però per un 3-5-1-1 forse per nascondere il momento non buono dal punto di vista fisico di una pedina fondamentale come Marchisio. La Lazio non è in un buon momento: le partite di coppa e le squalifiche si sono fatte sentire. Conte ha in panchina un elemento fresco come Giaccherini che può spaccare in due la partita: può essere lui l'uomo decisivo.

Il distacco è tanto e forse 1pt potrebbe essere sufficiente per la causa Scudetto ma la Juventus ha sempre fame e non credo che si accontenterà del pareggio. Dopo ogni sconfitta la Juve è rabbiosa  sul campo e la voglia di vincere si farà sentire.

Prossimamente altre analisi e commenti
Un saluto bianconero
#finoallafine